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MICRO-CREDITO

COSA È ?

Grazie alla collaborazione tra la Caritas Italiana, fondazione Missio e l’FOCSIV, per l’Anno Giubilare della Misericordia indetto lo nel 2016 da Papa Francesco, è nato il bando: “nel riconoscimento del diritto di rimanere nella propria terra”.

Partecipando al suddetto bando si è ottenuto il fondo che ci ha permesso di realizzare 11 micro-crediti, cioè di garantire l’inizio di una attività agli 11 richiedenti, con lo scopo di auto-stostentamento e come risorse di miglioramento delle singole condizioni personali.

COME FUNZIONA?

Il micro-credito prevede infatti il “prestito” di una cifra (senza alcun tasso di interesse aggiunto) richiesta in base alla necessità di apertura dell’attività che è stata ritenuta più consona da ogni singolo richiedente.

Una volta iniziata l’attività il richiedente restituirà, dal terzo mese dall’apertura, il 10% del totale ricevuto che verrà a sua volta reinvestito in nuove micro-realizzazioni che procederanno nel medesimo modo appena descritto.

Nello specifico, grazie al fondo, siamo riusciti ad avviare: un ristorante, un fotografo, un allevamento di maiali, un parrucchiere, una produzione di salsicce, 3 shop di articoli vari, una vendita ambulante di vestiti, un video show e un artigianato locale di legno.

Le attività consentono alle famiglie locali di guadagnarsi da vivere, di incentivare l’economia del villaggio e di garantire la dignità della persona. In particolare le persone coinvolte nel progetto sono ora in grado di auto-sostenersi e di produrre lavoro per sé stessi e per gli altri ai quali ricorrono o ricorreranno in futuro.

La prima fase (avvio dei primi 11 micro-crediti) si è conclusa a Febbraio 2017 ed è iniziata la seconda fase, con la restituzione del 10% e l’avvio di una nuova attività ogni due mesi (il successivo nuovo micro-credito è stato terminato a Marzo 2017 con un nuovo shop).

Il progetto ci rende particolarmente orgogliosi dal momento che, non essendo semplice assistenza, diventa un mezzo per lavorare con loro, imparare e conoscere meglio tradizioni, necessità e cultura, ma più di ogni altra cosa permette loro di rimanere nella propria terra, con le proprie famiglie, nel proprio villaggio e riuscire cosi a lavorare non solo per l’attività in sé, ma perché la vita in generale possa dipendere esclusivamente dal loro impegno.

Ad oggi possiamo dire che l’obiettivo iniziale è stato raggiunto: il progetto è gestito autonomamente dai nostri fratelli malawiani.